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2 anni fa…

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Sono passati due anni da quel giorno.

E sorrido pensando a quanto sia leggero oggi il mio cuore. È una bella sensazione.

C’è un velo di tristezza, ma non fa male.

Pensavo che non c’è una foto, un’immagine, una canzone associata a quel giorno.

Solo quella storia del panino con la mortadella! 😅

😂🤣😂

Salto nel passato

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Cerco di non pensarci, ma è inevitabile.

La mente torna sempre a quel 25 aprile di 2 anni fa.

Non è stato un giorno come tanti, è stato un giorno “speciale”, anche se ha praticamente segnato la fine di una bella parentesi della mia vita.

Ripercorrendolo ho pensato che in un giorno ho provato tutte le emozioni contrastanti di quei mesi. È stato come se nell’arco di un solo giorno avessi condensato tutta la storia.

Non scendo nel dettaglio. Anche se non legge più nessuno questo blog, è meglio scrivere i miei pensieri sul diario cartaceo. 😉

Cercavo un’immagine sui ricordi e ho trovato questa:

Parla di foglie morte, quindi è perfetta 😂🤣😂

Torcicollo

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Da due giorni ho un fastidioso dolore al collo, che non vuole lasciarmi.

Ho provato con automassaggi, rotazioni del collo e delle spalle…, ma anche se momentaneamente mi danno sollievo, non riescono a far scomparire completamente il dolore.

Di giorno in fondo, è sopportabile, perché comunque muovo la testa in continuazione, ma la notte diventa una tortura.

Il dolore si acuisce e mi fa dormire male, svegliandomi nel cuore della notte e rendendo difficoltosi i miei tentativi di riaddormentarmi.

Ora sono in cucina, guardo la partita e penso che tra poco devo andare a dormire. E la cosa mi spaventa. Vorrei evitarlo.

Ho già provato questa sensazione. Due anni fa.

Anche allora mi ritrovavo come stasera in cucina a ritardare il più possibile il momento in cui sarei andata a dormire.

Anche allora il dolore era sopportabile di giorno quando la mente era in continuo movimento e distratta da tante cose.

Anche allora le notti erano un tormento.

Per fortuna quel periodo è passato.

Spero che passi presto anche il mio torcicollo 😅

Ancora Giobbe

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La prima lettura di oggi è di Giobbe.

Prima di iniziare a leggere, ho pensato che potesse essere il brano con la frase che mi ripetevo in quel periodo.

Non è quello, ma anche in questo testo ho trovato un riferimento a quei giorni.

“a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate. […]
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
I miei giorni […] svaniscono senza un filo di speranza.

Ormai quei giorni e quelle sensazioni sono lontane, ma mi è sembrata una buona descrizione. 😉

Passeggiando nei ricordi…

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Piccola passeggiata con piccola coincidenza…

A 2 anni dal 2/2/22…

Giornata surreale

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Ieri è stata una giornata surreale. Passata sempre nella stessa stanza. In attesa.

Ho pensato a tante cose.

Ho pensato alla notte di un anno e mezzo fa che hai vissuto tu. Con un vento fortissimo che riecheggiava nei corridoi. Ho pensato ad ogni momento di quella nottata di inizio aprile, ai giorni successivi, ai tuoi racconti… alle mie mancanze…

Ho pensato che sono fortunata per quello che ho. Per il lavoro che faccio. Per come passo le mie giornate.

Ho pensato che ogni piccolo gesto della nostra quotidianità è un regalo prezioso, che non dovremmo dare per scontato.

Spero di non tornare più in quel posto.

Esattamente 2 anni fa

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“Ma magari non eri neanche te”… e invece no, era lui!

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In questi giorni ho sentito la nuova canzone di Calcutta: “2 minuti”. Mi piace. È orecchiabile, carina da canticchiare camminando.

Ieri pomeriggio, in un momento di relax, l’ho riascoltata e stavolta ho fatto più attenzione alle parole del testo.

Descrive quello che ho provato io qualche settimana fa. E questo mi ha fatto sentire meno strana e meno sola! Se l’ha provato pure lui, evidentemente è normale o comunque può capitare!

Ti ho vista in un angolo
Da sola nel traffico
Ma magari non eri neanche te
E ho accelerato il passo per andare via
Il mio cuore è nel panico
La faccia d’intonaco

Mi è successo proprio così, ho avuto il desiderio di scappare via da quella situazione che mi creava emozioni che non avrei dovuto provare! Avevo “il cuore nel panico”!

Ho sentito tanti pensieri affollarsi nella mente per poi scomparire, lasciandola completamente vuota. Questo non mi ha permesso di articolare una frase sensata, mentre il cuore iniziava a battere fortissimo e provavo solo il desiderio di scappare da quella situazione che non sapevo gestire! La faccia intanto, dopo essere diventata d’intonaco per un attimo, iniziava ad arrossire dimostrando all’esterno il turbinio di emozioni che avevo dentro.

La cosa mi ha turbato. Non pensavo di avere questa reazione. So che i miei sentimenti sono cambiati e quella reazione non aveva senso.

Penso sia dovuto al fatto che l’incontro casuale sia avvenuto dopo tanto tempo senza vederci.

Mi era capitato qualcosa di simile anche con un’altra persona che ormai non contava nulla, rivedendola dopo un paio d’anni. In quel caso la prima volta mi ha fatto uno strano effetto simile a questo, le volte successive non più e ora, quando lo incontro, lo saluto per gentilezza e continuo per la mia strada senza provare nulla di strano.

Andrà così anche stavolta. Devo solo abituarmi all’idea di poterlo incontrare per caso tra le tante persone che si incrociano ogni giorno.

il mio 2022

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Ho visto di sfuggita questa frase su Facebook e mi sembra che descriva bene il mio 2022

Elemento in comune

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C’è un elemento in comune tra le due vigilie di Ferragosto passate a Serra: il pensiero rivolto a te.

Un anno fa ero convinta che fossi arrabbiato con me, ti eri innervosito per un mio comportamento e non ci sentivamo da due giorni. Ricordo che ho passato il tempo in macchina a cercare le parole adatte per provare a chiarire, a spiegarti il motivo del gesto che ti aveva infastidito.

Temevo di averti perso e che quello strano rapporto di amicizia si potesse considerare già finito.

Invece a distanza di un anno ci sei ancora. E ancora oggi sono andata a Serra pensando a te, ma in maniera diversa. Poco prima di partire da casa, infatti, ti avevo scritto un messaggio (per sapere se ti è passata l’influenza) e aspettavo la tua risposta.

Mi rende felice pensare che in qualche modo ancora ci sei e che sei stato il pensiero che ha accomunato questi due giorni dall’atmosfera particolare.


Doveva essere un’altra, a dire il vero, la persona a cui pensare oggi.

Ed effettivamente stamattina ho rivolto un pensiero a lui, ricordando che proprio il 14 agosto di 9 anni fa ci siamo conosciuti.

L’ho anche intravisto in Chiesa. Lui ovviamente non ricorda questo anniversario… e spero di non pensarci più nemmeno io.

Già l’anno scorso credo di non averci fatto caso, presa com’ero dall’altro pensiero… spero di non badarci nemmeno nei prossimi anni.


In sottofondo ovviamente c’è anche un altro pensiero…

Non starò pensando troppo? 😅

Giro de “i vinierj”

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Ieri ho fatto uno strano giro del centro storico paese. 😊

Ho percorso viuzze da dove non mi era mai capitato di passare, scorci che non conoscevo… è stato come visitare un borgo antico sconosciuto.

Ad un certo punto ho pensato che mi sarebbe piaciuto farla con te quella passeggiata. Farti scoprire il mio paese e scoprire insieme angoli sconosciuti anche a me.

È uno dei miei rimpianti.

Pensavo di avere tanto tempo a disposizione… e invece… 😕

Pazienza.

La breve storia con te dovrebbe insegnarmi a vivere intensamente ogni attimo, a non rimandare, a non avere la convinzione di avere tanto tempo a disposizione per fare ciò che voglio (o devo) fare…

… ma questi comportamenti sono troppo radicati nel mio essere! Non credo di poter stravolgere completamente il mio modo di vivere! 😅

Alla fine credo sua stato più giusto farla con chi l’ho fatta. Avevamo entrambi lo spirito adatto! 😉

Se son rose…

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Avevo piantato i gambi delle rose che mi avevi regalato nella speranza che qualcuno di essi germogliasse.

Mi piaceva l’idea l’idea di avere una piantina di rose nata da un tuo regalo.

Guardavo quelli che sembravano dei paletti nel terreno e ripetevo: “se sono rose fioriranno”. Mi illudevo di vedere piccoli rigonfiamenti da cui speravo di vedere delle gemme.

Ma nulla.

Mi dicevano che ormai erano secchi, che avrei dovuto buttarli, che ormai non avrebbero germogliato. Ma io ci speravo. Contro ogni evidenza.

Un anno fa ho estirpato quei rametti dal loro vaso. Non aveva senso continuare ad illudersi. Non sarebbero fiorite nemmeno le rose.

Panino con la mortadella

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Un anno fa mi hanno offerto un panino con la mortadella e io ho rifiutato perché avevo lo stomaco chiuso.

Per chiudere il cerchio, oggi devo recuperare quel panino! 😉

Ma è possibile iniziare la giornata pensando di mangiare un panino con la mortadella? 😅

Una strana coincidenza o un presentimento?

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Un anno fa ero felice. Molto felice e innamorata.

Ricordo praticamente ogni minuto di quella giornata e le piacevoli sensazioni che ho provato.

Ricordo che mi sembrava tutto così bello da temere che potesse finire da un momento all’altro.

Ricordo il dolore al petto che avevo provato anche quella mattina quando la mia insicurezza e il pessimismo mi avevano insinuavato (per l’ennesima volta) il dubbio che fosse troppo bello per essere vero. Che certamente sarebbe finito. Che non poteva durare.

Cercavo sempre di accantonare questi dubbi, ricordandomi che non avevano fondamento.

Ho passato quel giorno crogiolandomi nella felicità e la sera ho visto l’illustrazione di una canzone uscita qualche giorno prima.

Era illustrata la mia paura. Ma continuavo a ripetermi che era solo una paura immotivata. Mi ripetevo che la realtà era quella che vedevo: la felicità che stavo provando.

E invece la realtà era diversa. Invece quel giorno è stato davvero il giorno in cui i miei timori si sono realizzati.

Ho ripensato a questo post tante volte in questi mesi. Mi è sembrata una strana coincidenza o forse una premonizione che ho compreso appieno solo dopo.

Quel giorno non potevo immaginare che quel dolore che sembrava lacerare il cuore mi avrebbe accompagnato per settimane, che sarebbe diventato la mia normalità, che non avrei potuto cercare di lenirlo accantonando i pensieri infondati che lo provocavano.

Perché a quel punto il dolore aveva una causa reale.

E l’ho dovuto accettare. Prendendo “a sassate tutti i sogni ancora in volo”.

Quanto tempo che è passato…

Quanto mi sembra lontano quel dolore che pensavo di non poter sopportare e superare. E invece è passato. Anche stavolta. Lavato via da fiumi di lacrime e portato via, poco alla volta, dall’affetto che mi circonda: amici nuovi, amici insospettabili… e lui 🙂

È iniziato Aprile

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Il mese di aprile negli anni passati non è stato un mese molto fortunato.

Ricordo dei momenti di tristezza associati a questo mese e l’anno appena trascorso non ha fatto eccezione.

Negli ultimi mesi ho ripercorso decine di volte con la mente i singoli giorni dell’aprile 2022. Con le sensazioni contrastanti che ho vissuto.

Ora mi ritroverò ogni giorno a rivangare ciò che è successo esattamente un anno fa.

Penso che, passati i prossimi due mesi, sarà tutto in discesa. Dopo aver superato il primo anniversario di ogni giorno, probabilmente la mia mente sarà pronta ad archiviare definitivamente.

Spero solo di riveverli con distacco. Non vorrei che riaffiorasse il dolore. Staremo a vedere. Anche se, nel caso in cui dovesse riaffiorare, non avrà di certo la stessa intensità.

Passerà…

Intanto devo fare ciò che è in mio potere per costruire il mese di aprile 2023 in modo che l’anno prossimo io lo ricordi con il sorriso.